Strage sul lavoro, tre operai morti in un giorno: macchinari, cadute e scosse fatali.
Tre vittime in Veneto, Campania e Lazio: un capoturno risucchiato da un macchinario, un edile caduto da un’impalcatura, un tecnico folgorato da una scarica elettrica. Cresce la rabbia dei sindacati: “Non sono incidenti, sono omicidi”.
Ancora sangue sul lavoro. In sole 24 ore, tre operai sono morti in tre diverse regioni italiane, stritolati da dinamiche ormai tristemente note: un corpo trascinato da un macchinario, una caduta nel vuoto da un’impalcatura, una folgorazione fatale durante un intervento su un impianto fotovoltaico. Tre storie diverse, un unico filo rosso: la sicurezza che manca.
La prima tragedia si è consumata a Brendola, nel Vicentino, all’interno dell’azienda “Aristoncavi”, specializzata nella produzione di cavi per applicazioni speciali. La vittima è Raffaele Galano, 58 anni, originario della Campania ma da decenni residente in Veneto. Capoturno esperto, è stato risucchiato da un macc…
